Da "Le memorie di un cip". Tra vecchio e nuovo millennio

 

"Era il 1988, quando entrammo al "Galilei". Quanta emozione e quanti timori! Stavamo proprio stretti rinchiusi in quelle quattro scatole di latta e clockavamo veramente forte (si fa per dire, visti i KHz di allora) per la paura di essere dimenticati lì dentro. Poi qualcuno si occupò di noi; inizialmente gente seria, un po' intimorita dalla tastiera, ma che poi iniziò a battere con una forza da ... dattilografo! Lo stress vero e proprio venne in un secondo tempo, insieme ai ragazzi, ma quanta allegria! Loro sì che pretesero da noi subito il massimo, anche ciò che allora non potevamo fare. Fu comunque un successo e l'anno seguente avemmo a disposizione altre quattro scatole di latta, un po' più spocchiose, forti della firma che mettevano in bella mostra. Noi però, al loro interno, continuavamo a muoverci con la stessa lentezza di prima... Un momento per noi decisivo fu quando, nel 1989, si riunirono tutti i professori del "Galilei" per aderire ad una iniziativa nazionale dallo strano nome, ci pare si chiamasse PNI. Di conseguenza arrivarono altre tredici "unità" (come ormai venivano chiamate le scatole di latta) tra le quali, colmo del divertimento, potevamo anche muoverci correndo dall'una all'altra attraverso dei cavi. Imparammo anche a disegnare, divenimmo più rapidi, spinti dai nuovi 386 SX; fu lì che quel matto di Bill ci dotò di un ambiente tutto nuovo, ma così pieno di finestre da rischiare, specie in inverno, la polmonite! La nostra resistenza fu messa veramente a dura prova, ma che emozione quando i ragazzi cominciarono a padroneggiare il linguaggio Pascal! Pian piano ci rendevano indipendenti da ciò che Bill aveva preparato per noi. Divenimmo abili in Matematica e in Fisica perché ogni piccolo amico ci comunicava il frutto dei suoi ragionamenti e noi lo ricambiavamo eseguendoli pazientemente un'infinità di volte e senza sbagliare mai. Imparammo la Chimica, la Biologia e molte altre cose. Con ciò non è che si trascurasse il settore umanistico. Abbiamo appreso non solo l'italiano (è con orgoglio che oggi aiutiamo pelfino i professori nello scrivere le loro relazioni e qualche volta ... ne correggiamo gli errori!), ma anche il Latino, per non parlare poi dell'inglese che è praticamente la nostra lingua madre. Non avevamo ancora la parola, ma ben presto ci fu data anche quella. Avvenne nel 1996 quando, con le economie del "Galilei ", fu approntato un nuovo laboratorio "multimediale ": le nuove unità si chiamavano Pentium e con esse ci fu possibile parlare, suonare, elaborare disegni e foto. Cominciammo letteralmente ad impazzire, per eseguire tutte le istruzioni che ancora oggi ci vengono passate da quegli aggeggi infernali che hanno a che fare addirittura con il laser! Detto in confidenza, però, ci fa sempre piacere, quando di nascosto qualche ragazzo gioca con noi. Sì, perché i nuovi giochi sono belli davvero e non più banali come quelli di una volta! Insomma, siamo cresciuti senza intoppi, a parte qualche malattia, sempre di origine virale. Per fortuna i medici che ci hanno curato lo hanno fatto bene e solo molto raramente siamo dovuti ricorrere al chirurgo. Infine la libertà: tutto è vivere in una scatola di latta, o al massimo saltare da una all' altra nello stesso laboratorio, altro è correre a tutto gas per le autostrade della grande rete, raccogliere le idee di tanta gente e metterle a disposizione dei nostri giovani amici! Il miracolo si è pienamente realizzato nel 1999 quando è arrivato un terzo laboratorio multimediale con accesso ad Internet. Veloci così non eravamo mai potuti andare. Le pareti del laboratorio sono diventate virtuali. WE ARE THE WORLD ! Oggi siamo così importanti che abbiamo anche un nostro indirizzo (www.galilei.perugia.com) e chiunque può trovarci lì a testimoniare le idee degli studenti del "Galilei". Siamo nel 2000. Bit e Byte PS: siamo così cresciuti che abbiamo messo anche un corno al nostro Bill. Nel nuovo laboratorio spesso giriamo in UNIX" La storia avrò sicuramente un seguito, perchè la tecnologia informatica è in continua espansione e nel nostro liceo è nel tempo cresciuta la smania dell'uso dei calcolatori; assistiamo ad una vera e propria evoluzione culturale e metodologica, già presente nell' area matematico-scientifica, ora estesa all' area linguistico-umanistica; l' informatica sta rivoluzionando i metodi, gli strumenti, i linguaggi, il nostro modo di essere, di pensare, di rielaborare, di comunicare; attualmente, circa 1'80% dei ragazzi del nostro liceo possiede a casa un calcolatore. Il Piano Nazionale per l'introduzione dell'Informatica, mini-sperimentazione promossa dal Ministero della Pubblica Istruzione e attuata nella nostra scuola da circa un decennio, ha dato un notevole contributo alla diffusione delle nuove tecnologie; il progetto nasce dall' esigenza di modificare i curricoli della matematica e della fisica, integrando tematiche moderne e promuovendo una metodologia più vicina alle attuali tendenze della ricerca scientifica, legata allo sviluppo della tecnologia e all' espansione della modellistica matematica; il calcolatore diventa strumento indispensabile per l'assolvimento di tale compito, consentendo, mediante la costruzione di processi algoritmici, la conquista e la verifica dei concetti nonché la gestione di un gran numero di dati ottenuti da complesse simulazioni o da situazioni sperimentali. Lo studio dell'informatica si inserisce in questo contesto culturale non come disciplina a sé stante, ma come strumento di conoscenza dei metodi e delle potenzialità dell' elaboratore. Gli effetti positivi di tale impostazione sono immediatamente visibili nel diverso modo con cui gli studenti affrontano lo studio delle Scienze; la manualità acquisita permette inoltre di utilizzare il calcolatore anche in altri ambiti disciplinari, lavorando attraverso la multimedialità e la costruzione di strutture ipertestuali. L'impatto con gli studi universitari non è traumatico, come è reso evidente dall' ottimo inserimento degli studenti diplomati. Tra sperimentazione e progetti nell'ambito dell'informatica, il Liceo "G. Galilei" ha acquisito esperienze e competenze ormai consolidate, fornendo un contributo positivo alla formazione dell'individuo in questa nuova società multimediale. Non sono mancati lusinghieri riconoscimenti per alcuni ipertesti realizzati nella scuola; ricordiamo "Sessualità: percorso per un processo di crescita consapevole", "To smoke or not to smoke .., ? That's a money question", "Uno studio dei sistemi caotici", tre CD-rom, che, presentati ad un convegno nazionale dell'Unione Matematica Italiana, hanno suscitato notevole interesse. Va ricordato anche il lavoro "Atomi di Chimica", prodotto dalle classi dei corsi A e B, uno strumento ipertestuale utile per facilitare l'apprendimento di alcuni aspetti della Chimica.

Carlo Brunelli, Docente di Scienze - Fiorella Menconi, Docente di Matematica e Fisica