Dipartimenti disciplinari

  1.       Dipartimenti disciplinari

 

1.1.   Dipartimento di Lettere

 

Il Dipartimento di Materie letterarie e Latino si occupa di far acquisire agli studenti e alle studentesse la piena padronanza della lingua italiana, in tutti i suoi aspetti, morfologici e letterari, di comprensione e di produzione orale e scritta, in modo tale da garantire la piena competenza comunicativa, in relazione ai diversi contesti e ai diversi scopi. Per fare ciò stimola la riflessione linguistica in senso diacronico e sincronico - attraverso lo studio del Latino e in collaborazione con il Dipartimento di Lingue straniere -, favorisce e stimola la lettura come esperienza formativa ed estetica, promuove la consapevolezza del rapporto tra i testi e il contesto culturale, stimola lo sviluppo di un pensiero critico. E’ compito anche del Dipartimento di Materie letterarie e Latino sviluppare il senso estetico e il gusto artistico, attraverso la comprensione e fruizione di più linguaggi - cinematografico, teatrale, musicale -, in sinergia con il Dipartimento di Disegno e Storia dell’Arte.

Nel primo biennio il Dipartimento opera anche specificamente nell’area storico-sociale, contribuendo all’acquisizione delle competenze di cittadinanza, attraverso l’analisi delle culture e delle società diverse dalla nostra nel tempo e nello spazio e dei processi storici di formazione delle istituzioni sociali, giuridiche, politiche ed economiche; persegue l’obiettivo di far comprendere il cambiamento e la diversità attraverso il confronto fra epoche e aree geografiche e culturali diverse tra loro, promuove l’acquisizione della cittadinanza europea e l’apertura al mondo, opera  affinché gli studenti e le studentesse siano in grado di  collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.

Per raggiungere al meglio i suoi obiettivi, il Dipartimento di Materie letterarie e Latino del liceo Galilei ha scelto di aggiornarsi principalmente nell’innovazione metodologica e tecnologica e ha curato l’organizzazione di incontri sulla didattica dell’Italiano e del  Latino. Inoltre, per favorire l’omogeneità dell’offerta formativa, facilitare l’organizzazione di prove comuni e venire incontro a un’esigenza dell’utenza, ha da tempo uniformato l’adozione dei libri di testo nel primo biennio. Considera inoltre prioritario mettere in atto tempestivamente strategie di prevenzione dell’insuccesso scolastico e recupero e attivare, qualora se ne riscontri la necessità, corsi per l’acquisizione dell’Italiano L2.

Per quanto riguarda l’ampliamento dell’offerta formativa, il Dipartimento ha sostenuto e promosso da tempo l’attivazione di laboratori teatrali, di progetti per la valorizzazione delle eccellenze quali Latine ludere, e di Cittadinanza attiva –adesione al progetto Libera contro le mafie, organizzazione della Giornata della Memoria – oltre a curare la biblioteca scolastica e l’archivio di sperimentazione didattica e ricerca; è inoltre sempre stato aperto e ricettivo nella fruizione delle proposte culturali del territorio (teatri, cinema, musei, biblioteche ed archivi).

 

1.2.   Dipartimento Lingue Straniere

 

Lo studio delle lingue e civiltà straniere – inglese e francese – si pone come finalità generale lo sviluppo delle capacità di comprensione e comunicazione degli alunni e l’educazione alla consapevolezza che conoscere altre lingue significa conoscere e comprendere altre visioni del mondo, significa scambio, confronto, apprezzamento dell’altro da sé, e riflettere sulla propria lingua e sulla propria cultura. Finalità generale è quindi l’educazione ai valori della conoscenza, del confronto, della solidarietà, della pace, e alla valorizzazione della diversità come arricchimento culturale e personale. Lo studio delle lingue e civiltà straniere mira infine a formare studenti che siano in grado di far fronte alle sfide di un’istruzione e di un mondo del lavoro di dimensioni internazionali sviluppando competenze adeguate a scenari di mobilità e di internazionalizzazione dei processi formativi. Con particolare riferimento alle lingue comunitarie, nel quadro di un’Europa multilingue e multiculturale, finalità generale è incrementare la capacità dei cittadini europei di comunicare tra loro superando barriere linguistiche e culturali, nella convinzione che “solo una migliore conoscenza delle lingue europee moderne riuscirà a facilitare la comunicazione e l’interazione tra cittadini che parlano madrelingue diverse e ad agevolare la mobilità, la comprensione reciproca e la cooperazione in Europa, superando pregiudizi e discriminazioni”1 .

Lo sviluppo delle competenze linguistiche, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento, rappresenta quindi uno strumento fondamentale per la formazione del ‘cittadino europeo’, competente e disponibile al dialogo e alla collaborazione, in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita e in tutti contesti della vita, formali e non formali (‘life-long’, ‘life-wide’ learning) e nel contesto di una scuola aperta e di una didattica inclusiva. La conoscenza e competenza delle lingue straniere è ritenuto obiettivo formativo fondamentale anche dei docenti, in particolare dei docenti di discipline non linguistiche (DNL), nel quadro della realizzazione di percorsi formativi di tipo CLIL (Content and Language Integrated Learning), che prevedono in particolare l’insegnamento di una DNL in lingua straniera nel quinto anno del liceo scientifico e richiedono quindi conoscenze e competenze linguistico-metodologiche nuove per i docenti di queste discipline.

 

 

1.3.   Dipartimento di Filosofia e Storia

 

L’obiettivo prioritario del Dipartimento di filosofia e storia è quello di far acquisire agli studenti, nel corso del triennio, la capacità di utilizzare il lessico e le categorie fondamentali del discorso filosofico occidentale, anche analizzando i testi degli autori più rilevanti, allo scopo di sviluppare le capacità di definizione, di argomentazione razionale, di contestualizzazione, di interpretazione critica dei fondamenti delle culture scientifiche, umanistiche e del senso comune storicamente determinato che stanno alla base della società contemporanea. La formazione filosofica è anche finalizzata a stimolare il confronto dialettico delle interpretazioni, la decodifica dei messaggi culturali più diffusi, l’analisi e il confronto tra impostazioni valoriali differenti, e ad utilizzare i concetti fondamentali del pensiero per leggere la realtà contemporanea e orientarsi in essa.

Analogamente, l’obiettivo fondamentale dell’insegnamento della storia è quello di far acquisire agli studenti la capacità di periodizzare in modo significativo epoche e fasi storiche, usare termini e modelli storiografici in riferimento ai diversi contesti culturali, riconoscere la complessità delle interazioni che compongono il fatto storico, leggere e analizzare criticamente fonti opportunamente selezionate. La formazione storica intende favorire lo sviluppo negli studenti di una coscienza storica, cioè della capacità di leggere gli eventi del passato e del presente in chiave di differenza o continuità rispetto al flusso degli eventi, così da consentire la formulazione di un giudizio autenticamente storico che favorisca anche un impegno consapevole nella vita civile.

Compito del Dipartimento di filosofia e storia è anche quello di permettere lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri. Inoltre, il Dipartimento promuove anche il potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità, lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.

Per favorire l’acquisizione graduale della consapevolezza giuridica, il Dipartimento ha previsto un percorso articolato all’interno del diritto italiano, comunitario e internazionale relativamente all’educazione alla educazione alla cittadinanza. Nel Terzo anno di liceo si propone l’Analisi della Costituzione Italiana con una ripresa e un approfondimento dei principi costituzionali già trattati nel biennio. Nel Quarto anno si affronta lo studio delle articolazioni dei poteri dello Stato. Nell’ultimo anno di liceo si inserisce l’analisi della Costituzione Italiana nel contesto del processo d’integrazione europea. 

Per quanto concerne l’ampliamento dell’offerta formativa, il Dipartimento ha costantemente organizzato conferenze-dibattito su temi di interesse storico e giuridico, valendosi degli interventi qualificati di storici di professione, esperti e tecnici del diritto. Ha inoltre aderito a molte iniziative promosse dall’associazione Libera, finalizzate all’educazione alla legalità, e agli eventi organizzati in occasione della Giornata della memoria. Ha infine partecipato a momenti di formazione storico-civile, tanto dei docenti, quanto degli studenti, organizzati dall’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea. 

 

1.4.   Dipartimento di Matematica e Fisica

 

Il Dipartimento di Matematica e Fisica si occupa di promuovere il potenziamento relativo all’area matematico-scientifica,  con riferimento alle discipline Matematica e Fisica. Nel corso degli ultimi anni il dipartimento si è fatto promotore di una interazione dinamica tra mondo reale e mondo fisico/matematico visto come elemento chiave del processo di insegnamento-apprendimento in sintonia con la Fisica/Matematica per il cittadino, con le indicazioni ministeriali per i nuovi curricoli, in linea con le indagini INVALSI e OCSE-PISA. Tutto ciò teso a garantire il successo formativo del maggior numero possibile di alunni e a strutturare percorsi di eccellenza. 

La programmazione del dipartimento tende in generale:

ð     a sviluppare capacità logico-intuitive che permettano agli studenti di ragionare sui problemi in maniera critica

ð     a potenziare la diffusione di pratiche didattiche innovative per  migliorare la gestione delle difficoltà di apprendimento e dare supporto alle carenze di base

ð     a  rafforzare  le competenze relative alla comprensione e alla produzione di contenuti complessi e articolati anche all’interno dell’universo comunicativo digitale. 

ð     a formare/potenziare gli studenti sui vari software di base, sia trasversali che specifici

ð     a lavorare sulle abilità di problem-solving, di progettazione e di sviluppo del senso critico,

ð     a far comprendere l’importanza, le potenzialità ed i limiti della ricerca scientifica, favorendo la consapevolezza delle ragioni che hanno prodotto il progresso scientifico e tecnologico nel tempo con attenzione critica alle dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche anche più recenti

ð     a stimolare gli studenti all’utilizzo delle conoscenze e delle competenze acquisite a scuola per orientarsi nella moderna società della conoscenza e gestire le proprie scelte in modo consapevole ed attivo 

 

Le attività del dipartimento riguardano sia il rinforzo delle competenze logico-matematiche e scientifiche  per prevenire l’insuccesso scolastico e per migliorare i livelli di performance degli studenti, sia l'individuazione di percorsi funzionali alla premialità ed alla valorizzazione del merito degli studenti fino all’inserimento nell’albo delle eccellenze nazionali.  In questo senso si fa promotore di proposte culturali/extracurricolari funzionali all’ampliamento  dell’offerta formativa tratte da proposte provenienti da università (in primis l'Università degli Sudi di Perugia) e associazioni culturali, che arricchiscano la visione culturale e metodologica degli studenti.

Al termine del percorso, gli studenti dovranno possedere gli strumenti disciplinari adeguati alla prosecuzione degli studi di ordine superiore in ambito matematico-scientifico-tecnologico e nel contempo  la capacità di inserirsi criticamente nella vita sociale e nel mondo del lavoro coerentemente con le scelte personali effettuate.

 

1.5.   Dipartimento di Scienze

 

I nuovi ordinamenti dei Licei, in vigore a partire dalle prime classi funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011, sono stati definiti dal Regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 n. 89. In applicazione dell’art. 10, comma 3, del citato Regolamento, dal 26 maggio 2010 sono state rese disponibili le indicazioni nazionali riguardanti gli Obiettivi Specifici di Apprendimento per i Licei. La loro approfondita lettura e la discussione collegiale all’interno delle singole istituzioni scolastiche costituiscono il primo oggetto delle azioni da realizzare per una corretta attuazione degli ordinamenti, soprattutto con riferimento al profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) dello studente a conclusione del percorso liceale, al termine del quale lo studente dovrà possedere le conoscenze disciplinari e le metodologie tipiche delle Scienze, in particolare delle Scienze della Terra, della Chimica e della Biologia. Queste diverse aree disciplinari sono caratterizzate da criteri, mezzi e strumenti d’indagine propri ma si basano tutte sulla stessa strategia metodologica riconducibile alle dimensioni dell’osservazione, della misurazione e della sperimentazione. L’acquisizione di questo metodo (induttivo-sperimentale), secondo le particolari declinazioni che esso ha nei vari ambiti, unitamente al possesso dei contenuti disciplinari fondamentali, costituisce l’aspetto formativo e orientativo dell’apprendimento-insegnamento delle scienze. Questo è il contributo specifico che il sapere scientifico può dare all’acquisizione di “strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà”. In tale contesto la dimensione sperimentale riveste un’importanza fondamentale, dimensione costitutiva di tali discipline e come tale da tenere sempre presente. Il laboratorio è uno dei momenti più significativi in cui essa si esprime, in quanto circostanza privilegiata del “fare scienza” attraverso l’organizzazione e l’esecuzione di attività sperimentali, che possono comunque utilmente svolgersi anche in classe o sul campo. Esso rimane un aspetto irrinunciabile della formazione scientifica e una guida per tutto il percorso formativo, anche quando non siano possibili attività sperimentali in senso stretto ad esempio attraverso la presentazione, discussione ed elaborazione di dati sperimentali, l’utilizzo di filmati, simulazioni, modelli ed esperimenti virtuali, la presentazione (anche attraverso articoli e scritti originali di scienziati) di esperimenti cruciali nello sviluppo del sapere scientifico. L’esperimento è dunque un momento irrinunciabile della formazione scientifica e va pertanto promosso in tutti gli anni di studio e in tutti gli ambiti disciplinari, perché educa lo studente a porre domande, a raccogliere dati e ad interpretarli, acquisendo man mano gli atteggiamenti tipici dell’indagine scientifica. Le tappe di un percorso di apprendimento delle scienze non seguono una logica lineare, ma piuttosto ricorsiva. Così, a livello liceale, accanto a temi e argomenti nuovi si possono approfondire concetti già acquisiti negli anni precedenti, introducendo nuove chiavi interpretative. In termini metodologici, da un approccio iniziale di tipo prevalentemente fenomenologico e descrittivo si può passare a un approccio che ponga l’attenzione sulle leggi, sui modelli, sulla formalizzazione, sulle relazioni tra i vari fattori di uno stesso fenomeno e tra fenomeni differenti. Al termine del percorso lo studente sarà in grado di identificare connessioni logiche, riconoscere o stabilire relazioni, classificare, formulare ipotesi in base ai dati forniti, trarre conclusioni basate sui risultati ottenuti e sulle ipotesi verificate, risolvere situazioni problematiche utilizzando linguaggi specifici, applicare le conoscenze acquisite a situazioni della vita reale, anche per porsi in modo critico e consapevole di fronte ai temi di carattere scientifico e tecnologico della società attuale.

       L’apprendimento disciplinare segue quindi una scansione ispirata a criteri di gradualità, di ricorsività, di connessione tra i vari temi e argomenti trattati, di sinergia tra le discipline che formano il corso di scienze le quali, pur nel pieno rispetto della loro specificità, sono sviluppate in modo armonico e coordinato. Tale scansione corrisponde allo sviluppo storico e concettuale delle singole discipline, sia in senso temporale, sia per i nessi con tutta la realtà culturale, sociale, economica e tecnologica dei periodi in cui esse si sono sviluppate. Approfondimenti di carattere disciplinare e multidisciplinare, scientifico e tecnologico, avranno anche valore orientativo al proseguimento degli studi. In questo contesto è auspicabile coinvolgere soprattutto gli studenti degli ultimi due anni, trovare un raccordo con gli insegnamenti di fisica, matematica, storia e filosofia, e aprire, ove possibile, collaborazioni con università, enti di ricerca, musei della scienza e mondo del lavoro.

 

1.6.   Dipartimento Disegno e Storia dell'Arte

 

Le finalità principali che si pone la Disciplina di Disegno e Storia dell'Arte riguardano la possibilità di fornire agli studenti un'opportunità per ampliare le loro conoscenze rispetto alla straordinaria ricchezza e varietà delle testimonianze storico-artistiche e promuovere una formazione culturale in cui l'educazione al patrimonio,  alla conservazione e alla tutela  diventa un elemento qualificante nella costruzione dell'identità civile.

Il linguaggio grafico geometrico è utilizzato per imparare a comprendere sistematicamente e storicamente l'ambiente in cui si vive ed è acquisito come strumento di conoscenza che si sviluppa attraverso la capacità di vedere lo spazio, effettuare confronti e relazioni. Lo studio dei principali metodi di rappresentazione della geometria descrittiva, la decodifica grafica e l'impiego degli strumenti del disegno sono finalizzati alla comprensione della realtà che ci circonda.

L'evoluzione epistemologica della Storia dell'Arte, dove la lettura dell'opera è oggetto di studio estetico, storico-sociale e spirituale ha prodotto una didattica articolata in cui il sostrato metodologico improntato sulla conoscenza dello spazio geometrico-architettonico, dei documenti e delle coordinate socio-economiche e culturali si orienta nella formazione del cittadino rendendolo consapevole del proprio passato,   della tutela dei beni e della loro possibile fruizione  anche in vista di attività come operatore del settore.

Nel conseguire il diritto alla memoria, all'identità e alla bellezza l'arte si rivela alimentando stupore ed emozione, curiosità e conoscenza ma soprattutto infonde senso di responsabilità e senso critico nei confronti sia  della sua apparente fragile consistenza fisica  che della sua potente energia storica.

Il Dipartimento di Disegno e Storia dell'Arte, in questi anni, si è posto l'obiettivo di attivare una didattica trasversale dove le competenze della disciplina si integrano per  sviluppare consapevolezza del significato culturale dell'esperienza artistica come luogo emblematico di confluenza tra i diversi saperi. Si sono promossi Progetti dove gli studenti hanno affrontato didattiche laboratoriali e interattive per acquisire maggiormente senso estetico, atteggiamento critico e responsabile al fine di raggiungere una migliore consapevolezza del  patrimonio storico-artistico.

 

1.7.   Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive

 

Nell’insegnamento delle scienze motorie e sportive assume speciale rilevanza la dimensione delle competenze sociali o trasversali seguenti: - utilizzare le regole sportive come strumento di convivenza civile - partecipare alle gare scolastiche, collaborando all’organizzazione dell’attività sportiva anche in compiti di arbitraggio e di giuria - riconoscere comportamenti di base funzionali al mantenimento della propria salute - riconoscere e osservare le regole di base per la prevenzione degli infortuni adottando comportamenti adeguati in campo motorio e sportivo.

Sul piano metodologico, il percorso didattico – in coerenza con le ”Linee guida nazionali per il passaggio al nuovo ordinamento”, (D.P.R 15 marzo 2010 n. 89, art 8, comma 3).Favorire, inoltre ,occasioni di partecipazione responsabile degli studenti alla vita della comunità scolastica, con l'obiettivo di contribuire a rafforzare il senso di identità e di appartenenza, la solidarietà, il rispetto degli altri, il bisogno di comunicare e progettare insieme”. (Dir.10.11.2006, Indicazioni ed Orientamenti sulla partecipazione studentesca). Si inseriscono in questa area anche tutti i progetti didattici finalizzati a far acquisire agli studenti la consapevolezza della cittadinanza attiva e responsabile per la propria e altrui sicurezza (nella scuola, nei contesti lavorativi e nella comunità sociale) Alla luce dei documenti internazionali dell’OMS, oggi le azioni di promozione della salute nella scuola implicano l’adozione di un approccio globale che guarda da un lato allo sviluppo delle competenze individuali (life skills), nella logica di potenziamento dell’empowerment individuale e di comunità, e dall’altro alle condizioni ambientali che favoriscono l’adozione di comportamenti di salute. Questo comporta un nuovo approccio a temi quali: educazione alla salute (allo star bene con sé, con gli altri e con le istituzioni, come antidoti al disagio e a diverse patologie, a dipendenze, devianze e abusi, comprese sottovoci come l’educazione all'alimentazione), educazione all'affettività e alla sessualità, che implicano anche aspetti di natura bioetica, relazionale e valoriale. Per tutto quanto sopra, si propongono quindi, esperienze differenziate di vita attraverso un ampio ventaglio di attività sportive, che assumono rilevanza importante sotto il profilo dell’educazione alla salute in ottemperanza al D.P.R. 1 / X / 1982 n° 908 ed alla C.M. 14 / VIII / 1991 n° 253, prot. 5430 / 147 /M e Cittadinanza e costituzione 6d,6e,6h,6k DPR.15/3/2010 n°89 art.8 comma3. L.30/10/2008 n° 169, L.23/11/2012.

 

1.8.   Dipartimento di Religione Cattolica

 

«Si può tranquillamente credere che se il Vangelo non avesse insegnato prima le leggi etiche universali nella loro integra purezza, la ragione non le avrebbe conosciute nella loro compiutezza, sebbene adesso, dato che ormai esistono, ognuno può essere convinto della loro giustizia e validità mediante la sola ragione». I. Kant

Queste parole del filosofo con il quale identifichiamo la svolta costituita dall’illuminismo, possono essere utili a comprendere il posto che l’Insegnamento della Religione Cattolica ha nella vicenda culturale che attraversiamo mentre accompagniamo i giovani nel percorso scolastico.

I valori con i quali definiamo il perimetro della nostra umanità, ormai li pensiamo come del tutto autonomi dal contributo della Rivelazione cristiana, ma quando pensiamo in modo veramente adeguato i nostri valori o la persona in quanto tale?

Infatti si può avere coscienza dell’individuo ben dotato, elevato, creatore, ma non della autentica persona, che è determinazione assoluta di ogni uomo, al di là di tutte le qualità psicologiche o culturali” (R.Guardini )

Allo stesso modo ci interroghiamo sul valore della libertà, quella libertà, “che non significa la possibilità di espandersi e vivere in piena misura, ed è per ciò riservata all’uomo privilegiato in sé o socialmente, ma è la capacità che ogni uomo ha di decidersi e di essere così padrone del suo atto e in tale modo padrone di se stesso”.

Poiché in questo caso la libertà attinge il suo vertice: “ quell’amore verso l’altro uomo che non significa la simpatia, l’aiuto reciproco, il dovere sociale, ma la capacità di dar l’assenso al “tu” nell’altro e di essere in tal modo “io”. (R. Guardini)

La convinzione nella quale ci muoviamo riposa dunque sull’esperienza che la parabola del ‘900 ci ha consegnato :la conoscenza della persona impallidisce quando il rapporto con Dio s’indebolisce.

Il nostro lavoro pertanto cerca di mantenere aperto il canale vitale tra il mondo dei valori personali e la loro fonte nella Rivelazione cristiana.

Che programmi e lezioni ci trovino impegnati nel giudicare gli avvenimenti della storia, nell’ attivare percorsi di solidarietà ovvero nel decifrare segni e testi della creatività umana, comunque si tratterà di indicare la Rivelazione, non come una qualunque esperienza soggettiva, ma come la verità fatta Persona che si fa conoscere come creatrice e redentrice.­­­­­