50 ANNI DI FUTURO
I CINQUANT’ANNI DEL LICEO GALILEI
UNA STORIA NELLA CITTÀ, TRA LE GENERAZIONI
Perugia, 20 dicembre 2025 – Cinquant’anni non come semplice ricorrenza, ma come storia viva della città. Il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Perugia ha celebrato il suo 50° anniversario con un evento partecipato e ricco di testimonianze all’Auditorium di San Francesco al Prato, trasformando la festa in un racconto corale capace di tenere insieme passato, presente e futuro.
Ad aprire il pomeriggio la dirigente scolastica Stefania Moretti, che ha richiamato il valore civile della scuola nel tessuto urbano e sociale. «Cinquant’anni non sono solo una cifra – ha sottolineato – ma storia vera della nostra città, fatta di persone, idee, passioni, grandi professionalità e sogni. Sono stati cinquant’anni di educazione, cultura e cittadinanza attiva, accompagnati da una vicinanza istituzionale concreta, segno di una comunità consapevole che la scuola è un presidio fondamentale di crescita civile, sociale e culturale». Accanto alla scuola, le istituzioni. Il vicesindaco di Perugia Marco Pierini ha rivolto al Galilei l’augurio di «continuare a crescere nel segno dell’inclusione e dell’innovazione, restando capace di far crescere le persone». La consigliera provinciale con delega all’edilizia scolastica Francesca Pasquino ha ricordato il ruolo della Provincia come ente proprietario dell’immobile di via Manuali, sottolineando il valore simbolico di una scelta che nel 1975 anticipò di tre anni la legge di chiusura dei manicomi. «Un atto di civiltà – ha detto – che ha restituito alla città un luogo trasformandolo da spazio di sofferenza a polo di cultura, mettendo al centro la dignità e la cura delle persone».
Il cuore dell’evento è stato il format “Pianeta Galilei”, un viaggio nello spazio e nel tempo condotto da Mauro Casciari e Michele Bellucci, tra collegamenti video, musica e dialoghi generazionali. A dare profondità al racconto, il monologo iniziale della professoressa Anna De Lauretis, da trentatré anni al servizio del liceo. «I ragazzi sono la forza che impedisce alla scuola di invecchiare – ha ricordato – e a ogni lezione ci regalano un po’ di futuro».
Sul palco si sono quindi alternate storie diverse per età e percorsi, ma unite da un filo comune. Dal confronto tra il sottosegretario Emanuele Prisco e lo studente Alessandro Di Micco, presidente della Consulta provinciale, a quello tra Filippo Bargelli, responsabile dell’ufficio stampa Anas ed ex fondatore del giornale scolastico Il Saggiatore, e Caterina Carlini, studentessa e attuale direttrice della rivista, che ha restituito la continuità di una tradizione fatta di partecipazione, scrittura e senso critico, pur nel cambiamento di strumenti e linguaggi.
Tra i passaggi più toccanti, quello dedicato alle professioni mediche, prima con la neurologa Virginia Cancelloni, poi con Gloria Paganelli, medico di emergenza del team umbro dell’elisoccorso, affiancata dalla cardiologa Cristina Tutarini e dall’ematologa Ilaria Capolsini. «La scuola mi ha cambiato la punteggiatura – ha raccontato Paganelli – da “Perché no.” a “Perché no?”», sintetizzando il valore educativo del dubbio e della curiosità. Sul ledwall sono scorsi anche i video di ex studenti collegati dall’estero, che hanno raccontato il proprio percorso professionale tra ricerca, scienza e finanza. Hanno fornito il loro contributo anche gli alfieri del lavoro Federico Vitillaro, matematico alla Normale di Pisa, Chiara Pozzuoli, specializzata in aerodinamica dei grattacieli, e Margherita Rossi, studentessa magistrale di Fisica. E ancora le interviste doppie in stile “Iene” tra Silvia Properzi, dottoranda in matematica, e Lorenzo Giulietti, funzionario del Parlamento Ue, entrambi impegnati a Bruxelles, e tra i “milanesi” Antonio Caterino, avvocato, ed Edoardo Centamori, imprenditore dell’Ai.
Non sono mancati gli aneddoti legati alla vita studentesca e all’impegno civile, affidati agli assessori Andrea Stafisso e Costanza Spera, un tempo su barricate opposte durante le occupazioni e oggi nella stessa giunta comunale. I loro ricordi sono entrati simbolicamente nella “capsula del tempo”, che sarà riaperta tra venticinque anni. «Abbiamo iniziato allora le nostre battaglie per i luoghi della città che oggi siamo chiamati a governare», hanno ricordato. Ha portato la sua testimonianza anche il consigliere regionale Fabrizio Ricci, presidente della Commissione antimafia, ricordando come proprio a scuola abbia maturato una prima consapevolezza del valore della legalità. Con lui sul palco sono saliti anche lo studente Diego Castrucci, rappresentante del Consiglio di Istituto, e Beatrice Castellani, associata di Fisica tecnica ambientale all’UniPg.
Tra le testimonianze più attese, quelle legate alla musica. In video è arrivato il saluto di Nicolò Filippucci, neo-finalista di Sanremo Giovani 2026, che ha ricordato gli anni del liceo come il tempo «degli incontri, degli amici e delle persone che restano». Dal vivo Aimone Romizi, batterista e cantante dei Fast Animals and Slow Kids, ha offerto un ricordo schietto e personale. «Studiavo quanto bastava, ero il più bravo degli scarsi, bocciabile – ha raccontato – ma in quegli anni ho approfondito il mio interesse per la musica. A quattordici anni ho fatto la mia prima tournée come batterista a Barcellona. I rapporti costruiti al liceo me li porto dietro: si cresce, si scelgono le persone con cui relazionarsi, ma quell’ambiente di scambio e comunicazione ha costruito il mio percorso».
A scandire il pomeriggio, la musica del giovane pianista perugino Alessio Pedini e gli interventi del coro del liceo diretto dal maestro Sergio Briziarelli, a sottolineare il dialogo costante tra formazione scientifica e dimensione artistica. La celebrazione dei cinquant’anni del Liceo Galilei si è così trasformata in un racconto collettivo, per il quale è stato determinante il lavoro di ricostruzione della rete degli ex studenti curato da Lorenzo Schmidt e Fiorella Menconi, docente ed ex prof del Liceo Galilei.
Un modo per restituire l’immagine di una scuola che non guarda al passato con nostalgia, ma lo utilizza come base per continuare a generare futuro, dentro e fuori dalle aule.





